I Portici Ercolani di Senigallia sono fra i luoghi simbolo di questa cittadina amata e conosciuta in tutto il mondo. Rappresentano un pezzo di storia di quest’angolo di Marche, ma anche un elemento che rende Senigallia riconoscibile da chiunque, amato e apprezzato sia dai turisti che dagli autoctoni.
La storia dei Portici Ercolani di Senigallia
Cosa rende così speciali i Portici Ercolani? Immaginate ben centoventisei arcate realizzate in pietra d’Istria seguendo lo stile tipico della Senigallia del Settecento, sotto lo Stato Pontificio. Da questo punto di vista rappresentavano le mura della città mercato nel suo periodo più fiorente. Un’epoca fatta di scambi commerciali e di splendore che venne celebrata proprio con la costruzione di questi portici.
A progettarli, nella metà del Settecento, fu Giuseppe Ercolani per volere di Papa Benedetto XIV conosciuto come Prospero Lambertini. Lo scopo era quello di ospitare la celebre Fiera Franca, ma anche la Fiera della Maddalena che portava centinaia di persone ad invadere i Portici Ercolani, così tanto che sembrava che la struttura non riuscisse a contenere tutti. Proprio per questo in seguito si iniziò a utilizzare il tendato, ossia una tela grezza che veniva montata fra il primo piano delle abitazioni e delle baracche in legno per creare una sorta di galleria in cui venivano esposte le merci.
Una tradizione che continua ancora oggi e che rende orgogliosi gli abitanti di Senigallia. I Portici Ercolani infatti sono rimasti uno spot dedicato al commercio, con il mercato settimanale che si svolge tutti i giovedì, ma soprattutto la fiera di Sant’Agostino. Dal 28 al 30 agosto questa zona della città si riempie di bancarelle, profumi e colori per tre giorni emozionanti e ricchi di eventi.
Alla scoperta dei Portici Ercolani (e non solo)
Scoprire i Portici Ercolani è un’avventura magica e un imperativo per chi visita Senigallia. La passeggiata sotto l’arcata parte dalla Vecchia Filanda, situata in Piazza Garibaldi in direzione del Rione Porto, punto in cui veniva esposta la mercanzia, dai pellami alle spezie, passando per il caffè, le sardine e la frutta secca.
Percorrendo i Portici provate a immaginare l’atmosfera del tempo. I profumi, i colori forti e gli odori, ma anche il tendato che conduceva sino al fiume Misa che scorre, placido e tranquillo, a poca distanza. Attraversate Ponte Garibaldi, per ammirare le acque del fiume, fermandovi a scattare una foto, prima di immergervi in un altro luogo magico: Rione Porto.
Oggi qui si respira un’aria magica e bohèmien, grazie tanti piccoli locali, botteghe artigiane e bistrot con tavolini all’aperto in cui rilassarsi e lasciarsi conquistare dal paesaggio. Una piccola pausa prima di raggiungere il lungomare per uno scatto iconico sulla Spiaggia di Velluto e un tuffo nel passato ne La Rotonda a Mare. A poca distanza si trova il Bruna Bistrò, un ristorante straordinario in cui gustare i piatti tipici di Senigallia rivisitati in chiave moderna. In cucina c’è chef Michael Baccani, nipote di Bruna Schiaroli, storia cuoca della cittadina, divenuta famosissima per aver lavorato nei locali cult di Senigallia e aver creato un piatto simbolo di queste terre: le tagliatelline al sugo bianco mare.
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