Visionario e inafferrabile, Blu è lo street artist che ha conquistato il mondo con le sue opere e che arriva da Senigallia. Segnalato dal The Guardian come uno fra i migliori street artist del momento, ha molto in comune con Banksy, altro artista enigmatico.
Entrambi infatti puntano a sensibilizzare con la loro arte l’opinione pubblica riguardo a temi importanti come la lotta sociale e la tutela dell’ambiente. Blu, in particolare, stravolge totalmente la figura umana allo scopo di dare vita a figure che raccontano problemi e disagi dell’umanità. Con il suo talento e la grande sensibilità è riuscito, proprio come Banksy, a conquistare il cuore di tantissime persone, rapite dalle sue opere.
Blu, lo street artist che arriva da Senigallia
Partito da Senigallia, Blu, con il suo stile caricaturale e fumettistico ha fatto molta strada negli ultimi anni, portando la sua arte in giro per il mondo, dalla Palestina agli Stati Uniti, dalle grandi capitali d’Europa al Sud America.
Centinaia di muri in cui ha impresso una traccia indelebile del suo passaggio, raccontando qualcosa di speciale. Giganteschi e iconici, i suoi murales sono inconfondibili. Delle vere e proprie tele urbane su cui lo street artist racconta, in modo pop e surrealista, tematiche sociali e ambientali.
L’identità di Blu, come quella di Bansky, è avvolta nel mistero. L’unica certezza è che arriva da Senigallia, terra di talenti e di grandi personalità. Il resto è tutta un’incognita. Secondo molti avrebbe iniziato la sua attività negli anni Novanta come writer a Bologna, realizzando graffiti con vernice spray sui muri della città. Il suo stile particolare avrebbe da subito attirato l’attenzione, dando il via alla sua luminosa carriera.
Le opere più famose di Blu e dove vederle
Allergico alle interviste, Blu ha sempre preferito che fossero le opere a parlare per lui. Tanti i murales che hanno segnato la sua carriera e che rappresentano capolavori rivoluzionari. Come il grande robot dipinto sui muri di Niscemi che si muove in un campo con aerei che si trasformano in bombe mentre alcuni manifestanti (simbolo della protesta NoMuos) cercano di contrastarlo.
A Bogotà ha dato vita a una mano che taglia della polvere bianca costituita a teschi umani con una carta di credito. Vicino Betlemme è possibile ammirare il murales che rappresenta un ragazzino che tenta i distruggere usando un dito il muro che divide i territori. E se a Barcellona si può ammirare lo squalo formato da dollari che divora il vecchio Partito socialista spagnolo degli operai, a Milano, proprio sui muri del PaC, si trovano uomini in giacca e cravatte, ma senza pantaloni, che cercano di arrampicarsi su un cumulo di cocaina.
E ancora: a Sassari troviamo due mani che versano in una bottiglia aerei, macchine e veleni, andando a contaminare pesci, pecore e prati. Infine a Lisbona, su uno dei muri della città, un uomo sovrappeso con una corona d’oro succhia l’America Latina usando una cannuccia, a simboleggiare l’avidità delle società petrolifere.
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